Mercoledì pomeriggio l'udienza di discussione dell'opposizione alla richiesta di archiviazione avanzata dalla Procura. L'avvocato dei due indagati: “L'unica colpa dei miei assistiti è quella di essere innocenti”
Due innocenti, due colpevoli e una richiesta d’appello a chi potrebbe saperne di più. È da pochi minuti finita l’udienza di discussione dell’opposizione alla richiesta di archiviazione davanti al gip Silvia Marini, quando l’avvocato Stefano Marangoni, legale difensore di Filippo e Manuel Mazzoni, fuori dall’aula, ribadisce la totale estraneità dei suoi due assistiti dal duplice omicidio dei cugini Dario e Riccardo Benazzi, uccisi e poi bruciati il 28 febbraio 2021 a Rero. “L’unica colpa dei miei assistiti è quella di essere innocenti” afferma, concordando con la lettura data dalla Procura di Ferrara.
Secondo gli inquirenti infatti, nonostante siano diversi e tutti compatibili con l’ipotesi accusatoria che li individua come autori materiali delle condotte di omicidio e soppressione di cadavere, gli elementi di sospetto nei confronti di padre e figlio, raccolti durante l’attività investigativa, sarebbero sì compatibili con la ricostruzione dei fatti fornita dall’accusa, ma non possederebbero quei riscontri concreti e puntuali che sarebbero utili e necessari a sostenere la responsabilità degli indagati e di escludere qualsiasi altra ipotesi alternativa.
Di tutt’altro avviso l’avvocato di parte civile Denis Lovison che, opponendosi a quanto avanzato dai sostituti procuratori, ha chiesto – insieme al collega Massimiliano Sita – ulteriori approfondimenti: “Attendiamo fiduciosi perché ci sono elementi plurimi e convergenti sui due indagati. Tutto dipenderà dall’interpretazione del gip. A mio avviso ci sarebbe già il necessario per andare a processo, ma noi non vogliamo solamente quello. Vogliamo anche arrivare alla condanna“.
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