Al processo che la vede accusata di aver ricevuto una tangente, lei nega tutto.
Torna in aula la vicenda giudiziaria che ruota attorno all’accusa di corruzione nei confronti di Barbara Paron, ex sindaco di Vigarano Mainarda.
Dopo la pausa estiva, l’udienza di ieri è stata aperta dalla deposizione dei consulenti grafologici di accusa e difesa. In sostanza una ’guerra’ di pareri per stabilire se il famoso quadernone sequestrato nell’azienda dell’imprenditore che avrebbe dato la ’mazzetta’ a Paron, con su scritto "dolce per Paron", seguito da un asterisco, era stato scritto dalla moglie dell’imprenditore che ha già da tempo patteggiato la pena.
A rispondere ieri alle domande del pubblico ministero Ciro Alberto Savino, è stata proprio l’imputata, Barbara Paron, ex sindaco di Vigarano Mainarda. Paron – assistita dall’avvocato Denis Lovison – ha rispedito nettamente al mittente le accuse di avere preso soldi.
"Non ho mai ricevuto denaro dall’imprenditore" il quale, peraltro, ha sottolineato ancora l’ex primo cittadino non era certo suo amico, ma una persona che conosceva bene essendo lei sindaco di un piccolo centro e lui anche simpatizzante dell’area politica in cui gravitava Paron.
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